Discussione:
[MB] Perche' una barriera corallina muore?
(troppo vecchio per rispondere)
il Cava
2003-09-26 10:46:49 UTC
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Ciao a tutti i niusgruppari!
Sono tornato da poco dal Mar Rosso ed ho una domanda per gli appassionati
della barriera corallina.
La fauna ittica che ho potuto ammirare nel mare di Sharm e Ras Mohammed
(spiaggia rossa) e' veramente ricca e spettacolare pero' per trovare degli
invertebrati vivi ho dovuto faticare moltissimo. Mi aspettavo di trovare un
tripudio di coralli, anemoni etc. ed invece la barriera propriamente detta
ha piuttosto l'aspetto di un cimitero!
Li' nessuno m'ha saputo dare una spiegazione, dicono sia l'inquinamento e
l'intenso sfruttamento turistico della regione. Eppure il parco di Ras
Mohammed e' abbastanza distante dagli insediamenti umani e le modalita' di
visita vengono regolato dalle autorita'.
Ho letto che anche la barriera australiana e' in pericolo ma non so il
perche'. Qualcuno puo' spiegarmi o indirizzarmi per avere notizie
attendibili?
Grazie 1000, il Cava
EC
2003-09-26 12:38:00 UTC
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Post by il Cava
Ciao a tutti i niusgruppari!
Ariecchelo! Mo' inizia a posta' anche co' [MB]!
Hai rinnegato il Nilo per il Mar Rosso? C'erano piu' tanga? :))

Ciao Enrico
--
questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
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Albus Dumbledore
2003-09-26 12:52:37 UTC
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Post by EC
Hai rinnegato il Nilo per il Mar Rosso? C'erano piu' tanga? :))
E chiamalo fesso...
Nonostante il Corano, posso garantirti che sul Mar Rosso ci sono più tanga
che sulle rive del Nilo...
:-DDDDDDDDDDDD

Ciao
WP
Dasho
2003-09-26 12:51:16 UTC
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Il "bleaching", ovvero lo sbiancamento delle barriere coralline in corso al
momento quasi in tutto il mondo, pare essere dovuto, a detta degli esperti,
al progressivo innalzamento delle temperature a sua volta dovuto all'effetto
serra.
Credo (purtroppo) che questo non ci fara' desistere dall'impiego di tutte le
comodita' che proprio all'effetto serra sono correlate. In fondo a chi
interessa se i coralli in tutto il mondo sbiancano e se nel mediterraneo
arrivano specie ittiche (e non solo, come nel caso di Caulerpa taxifolia)
tropicali?
Cosi' gli Zebrasoma invece che pagarli 40 euro in negozio me li vado a
pescare direttamente a Ostia!
E poi mica e' detto che una bella frittura di Hapalocloclaena lunulatus e
Lysmata grabhami non sia buona, bisogna solo vedere che prezzi decideranno
di applicare i pescatori di Fiumicino quando rientreranno con queste specie
nelle reti.
il Cava
2003-09-26 16:45:55 UTC
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Post by Dasho
Il "bleaching", ovvero lo sbiancamento delle barriere coralline in corso al
momento quasi in tutto il mondo, pare essere dovuto, a detta degli esperti,
al progressivo innalzamento delle temperature a sua volta dovuto all'effetto
serra.
Le strutture calcaree dei coralli "sbiancano" quando l'invertebrato muore
oppure sono due fenomeni distinti?
Post by Dasho
Credo (purtroppo) che questo non ci fara' desistere dall'impiego di tutte le
comodita' che proprio all'effetto serra sono correlate. In fondo a chi
interessa se...
:-(
Post by Dasho
... i coralli in tutto il mondo sbiancano e se nel mediterraneo
arrivano specie ittiche (e non solo, come nel caso di Caulerpa taxifolia)
tropicali?
Cosi' gli Zebrasoma invece che pagarli 40 euro in negozio me li vado a
pescare direttamente a Ostia!
I coralli dei mari caldi muoiono per l'aumento della temperatura, quelli dei
mari temperati come reagiscono?
Alessandro Rottaris
2003-09-26 18:05:46 UTC
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Post by il Cava
I coralli dei mari caldi muoiono per l'aumento della temperatura, quelli dei
mari temperati come reagiscono?
anche...
Dasho
2003-09-26 18:15:47 UTC
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Le strutture calcaree dei coralli (che peraltro sono normalmente bianche)
sono costruite dai polipi (che invece sono colorati, a volte coloratissimi
visti i pigmenti anti-UV che producono per sopravvivere alla intensissima
irradiazione solare che specialmente le specie di laguna e del reef
superficiale devono sopportare) , che sono la parte vivente, il corallo vero
e proprio dunque.
Quando fa troppo caldo, i coralli (la parte viva, i polipi) muojono perche'
evolutisi per vivere in un ambiente che prevede temperature stabili entro
certi ranges tipici delle zone tropicali. Temperature troppo alte rispetto a
quelle abituali significano MORTE.
I coralli dei mari temperati (mi viene in mente il "nostro" Corallium
rubrum) vivono a profondita' maggiori dei "classici" coralli tropicali che
abbiamo in acquario. E' quindi da vedere se le zone in cui i coralli
nostrani siano gia' ragionevolmente sotto la zona di termoclino e quindi ne
risentano meno. Se invece abitano aree dove il riscaldamento e' piu'
sensibile, molto probabilmente seguono la sorte dei parenti tropicali. i
coralli in genere vogliono condizioni perfette o poco distanti da quelle in
cui si sono sviluppati. Ecco perche' l'acquario marino di barriera e'
considerato difficile da mantenere (in parte ritengo sia un falso mito ma
vabbeh..), servono condizioni ideali e stabili.
il Cava
2003-09-28 10:40:35 UTC
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Post by Dasho
Le strutture calcaree dei coralli (che peraltro sono normalmente bianche)
sono costruite dai polipi...
Grazie 1000 per la gentile spiegazione :-)
Post by Dasho
... Ecco perche' l'acquario marino di barriera e'
considerato difficile da mantenere (in parte ritengo sia un falso mito ma
vabbeh..), servono condizioni ideali e stabili.
Ora finalmente posso capire l'interesse che questi acquari suscitano. Vuoi
dire che secondo te una vasca di soli invertebrati non e' piu' difficile da
mantenere di un "normale" acquario d'acqua dolce tropicale?
Dasho
2003-09-28 15:49:19 UTC
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Per come la vedo IO non e' proprio facile quanto il dolce "base", ma neppure
complicato come tenere in perfetto ordine un acquario "Amano style" con
tutte le potature e le lotte contro alghe e cianobatteri che il mantenimento
di quest'ultimo comporta.
Nel marino ad esempio esistono un sacco di organismi che possono essere
usati efficacemente contro alghe, cianobatteri e diatomee.
Alla base di un allestimento di successo ovviamente deve esserci l'impiego
dei metodi che fanno parte dell'ormai consolidata filosofia del marino
moderno. Niente filtro biologico (addirittura dannoso), un fondo allestito
secondo la teoria di Jaubert o del DSB di Shimek (che a me piace molto piu'
della prima), uno schiumatoio (utilissimo ma neppure essenziale), tante
rocce vive e illuminazione molto potente.
10 anni fa (quando manco avevo in mente di pensare anche lontanamente di
allestire un acquario, figuriamoci se marino poi...) si usavano metodi oggi
caduti in disuso e ora considerati preistorici e che con grande probabilita'
hanno fornito l'alone di difficolta' estrema nel mantenimento e
dell'eccessivo costo, di cui ancora oggi (purtroppo) l'acquariofilia marina
e' ammantata.
Io ho cominciato con poche lire e una vaschetta da 15 litri... e ho presto
intuito che molti miti in materia di reefkeeping sono piu' o meno falsi. Da
subito ne ho tratto alcune soddisfazioni.
Allestire una piccola vasca, un nanoreef, costa poco perche' pur essendo
notevole la quantita' di rocce/litro da impiegare in una vasca di barriera,
in un 15-20 litri sono comunque sui 5Kg.. Le talee si comprano a poco
(quando si pagano) e un polipetto di zooanthide o di actinodiscide magari si
rimedia pure gratis. Pesci da ricchi non c'entrano neppure in una siffatta
vaschetta e quindi manco ti viene la tentazione di metterci chissa' quale
costosissima ittiofauna. Al massimo un gamberetto o un gobidino o ancora una
combinazione simbiotica dei due come sempre piu' spesso si vede in queste
microvasche.
Conosco gente che ha riprodotto con successo i discus e che ora tiene in
maniera merdosa la propria vasca di barriera perche' troppo legato ai vecchi
"dogmi" del reefkeeping. Probabilmente chi vede l'acquariofilia come una
scalata, dove si sale di grado quando si acquisisce un traguardo difficile
(come riprodurre discus per l'appunto), si sbaglia. Il reefkeeping NON e' il
dolce e alcune regole sono diverse... e' un altro "sport" insomma. Pero'
basta seguire le filosofie da cui nascono acquari di successo e i risultati
si dovrebbero vedere.
Se diventiamo in molti a dimostrare che il risultato di vasche sane a basso
costo e' ripetibile, probabilmente da qui a 10 anni si vedranno molti piu'
nano e minireefs in giro. Qualcuno in Italia 10 anni fa (quando si parlava
di minimo 80 litri per fare un marino, e per carita' di soli pesci!) si
sarebbe anche solo sognato una vasca di barriera in 15 litri?
A chiunque consideri perduta invece la filosofia di acquario marino anni '70
fatto di vasche chiuse con scheletri di coralli, tanti e sofferenti pesci,
filtri sottosabbia, aeratori come se piovesse e illuminazioni tipo luce
perpetua cimiteriale, ho un paio di eccellenti indirizzi da fornire sulla
piazza di Roma dove testimonianze di questo passato sono ancora tenute in
vita (con tanto di clienti ricchi e scemi che vanno a farci spesa)
Dasho
2003-09-28 15:52:29 UTC
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Aggiungo per dovere di cronaca che esistono anche vasche ottimamente
funzionanti che impiegano i predetti elementi filosofici della "new age" del
marino di barriera e che non impiegano affatto materiale sul fondo della
vasca... schiumatoi, tanta luce e tante rocce pero' servono lo stesso....
il Cava
2003-09-29 14:16:42 UTC
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Grazie per le spiegazioni esaurienti e disinteressate.
Tra i vostri post e gli articoli di AcquaPortal mi fate venire una voglia...
:-) dal Cava
il Cava
2003-09-29 21:36:58 UTC
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Vista la tua cortese disponibilita' e la mia enorme ignoranza all'ombra del
cupolone, mi permetto di chiederti altri due chiarimenti:
1) Ho letto gli articoli di AcquaPortal e si citano solo gli invertebrati
piu' appariscenti e grandi. Che tipo di nanoecosistema (o di biocenosi o di
catena alimentare) si crea nel nanoreef e dove posso farmi un'idea degli
organismi contenuti nelle rocce e nella sabbia vive?
2) Perche' le "regole" per l'allestimento di un nanoreef non valgono per un
acquario di cento litri (che io comunque considero piccolo)? Se si mettono
"solo" cinque kg di rocce vive in una vasca del genere e pero' si rispettano
gli stessi rapporti nei cambi, illuminazione, movimento dell'acqua etc. che
succede? Gli organismi non possono espandersi e colonizzare supporti "non
vivi"?
Non che io intenda al momento "cementarmi" con il nanoreef ma le creature
della barriera corallina, in particolar modo gli invertebrati, mi intrigano
una cifra e la possibilita' di vederli vivere e riprodurre in una vasca
dalla "filosofia" semplice e' davvero affascinante!

:-) dal Cava
Dasho
2003-09-30 19:01:44 UTC
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in brevissimo...
dalle rocce vive e dalla eventuale sabbia viva presa da acquario gia avviato
puoi aspettarti di veder uscire di tutto.... isopodi, vermi policheti,
"spaghetti worms", piccole ofiure e piccole stelle marine del genere
asterina, misidi.... tonnellate di roba. In mancanza di predatori (anche i
gamberetti mangiano questi minuscoli abitanti del reef) le popolazioni
esplodono e poi rientrano in ordini numerici compatibili con le dimensioni
della vasca e delle nicchie in essa popolabili.

I kg di rocce devono essere nel rapporto indicato perche' le osservazioni
indicano che quella e' la ratio rocce:acqua adatta a sostenere una giusta
superficie popolabile dai batteri nitrificanti (sulla superficie delle rocce
e della sabbia oltre che sui vetri) e da quelli de-nitrificanti (all'interno
delle rocce porose e nelle zone di anaerobiosi della sabbia). Borneman
sostiene, senz'altro a ragion veduta, che anche molta sabbia svolge la
stessa funzione che svolgerebbero molte rocce, tuttavia a me le costruzioni
rocciose piacciono molto e quindi vado con il primo, provato ed efficace,
metodo indicato.
Piccola nota... io NON uso solo rocce vive. Al contrario ti consiglio
vivamente di mettere molte grosse rocce terrigene "morte"... gli americani
sono tra i piu' accaniti promotori dell'impiego della "base rock" che
peraltro costa molto meno delle pur economiche (se comparate ai nostri
standards) rocce vive che da loro costano tra i 2.50 e i 3.95 dollari per
mezzo Kg.
In teoria in un 100 litri potresti mettere la "giusta" quantita' di rocce e
comprare solo 5 kg di rocce vive di primissima qualita'. ci troveresti sopra
e dentro tutti i batteri e le altre forme di vita (animaletti e alghe
coralline inclusi) di cui ha bisogno una vasca sana. Ovviamente i tempi di
colonizzazione delle superfici saranno un po piu' lunghi, ma con una buona
illuminazione anche l'aspetto rosso-rosato tipico delle rocce incrostate di
alghe coralline non tardera' ad arrivare. Tieni conto che un travertino
anche bellissimo (base rock perfetta) costa tra i 22 ed i 25 euro al
quintale da queste parti.
se hai qualsiasi altro dubbio non esitare a scrivermi in privato... non si
sa mai un giorno ci si trovi a scambiare talee di SPS...
il Cava
2003-10-01 14:19:25 UTC
Permalink
Post by Dasho
se hai qualsiasi altro dubbio non esitare a scrivermi in privato... non si
sa mai un giorno ci si trovi a scambiare talee di SPS...
L'idea di un piccolo acquario di soli invertebrati mi piacerebbe moltissimo
ma un presente fatto di disastri acquariofili alle mie spalle blocca
qualsiasi iniziativa futura. Ti ringrazio moltissimo per le spiegazioni ed
intanto continuo a leggere, a presto,
Davide

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